[Nota: questo documento è stato redatto su richiesta di Marco Trapanese]
Durante la fase iniziale della crisi sanitaria nazionale e mondiale legata al Covid, Marco Trapanese, docente universitario e mio compagno di classe ai tempi del liceo, ha fatto su Facebook delle affermazioni che parecchi esponenti della comunità accademica – tra cui statistici, matematici, biologi, medici – hanno commentato trovandole discutibili sotto diversi aspetti metodologici e scientifici.
Oltre ai dubbi che ciascuno esprimeva nella propria specialità, si riscontravano due perplessità generalizzate: che queste affermazioni non erano ancora state convalidate dall’ordinario processo di valutazione scientifica – reso ancora più necessario visti i dubbi sollevati – e che esse potevano considerarsi potenzialmente pericolose per la salute pubblica in un contesto di emergenza sanitaria in cui sono in gioco vite umane e di fronte ad un agente patogeno di cui si sa ben poco. Sembra chiaro oggi che quelle teorie sono state completamente sconfessate dall’andamento del virus in Sicilia, in Italia da allora, ma chiunque potrà farsi la sua propria idea rileggendole alla luce di ciò che sappiamo adesso.
Nel mese di maggio, tuttavia, Marco Trapanese mi ha fatto inviare una lettera dal suo avvocato in cui mi informa di avere trovato offensivi alcuni dei miei commenti a quelle affermazioni.
In tale lettera, Marco Trapanese mi diffida di portare il caso all’attenzione delle autorità giudiziarie se io non avessi rimosso i commenti che gli sono risultati sgraditi, se non mi fossi scusato pubblicamente e se non gli avessi versato una compensazione di 10.000€.
Nella speranza di una pacificazione, ho risposto a Marco Trapanese dopo pochi giorni con una lettera in cui mi scusavo per i toni e per i termini utilizzati, invitandolo a indirizzare le nostre energie verso attività con un più grande impatto positivo per noi e per il nostro prossimo, ed ho rimosso da FB i commenti che mi aveva indicato.
Un mese e mezzo più tardi, Marco Trapanese mi ha informato di non aver trovato tutto ciò sufficiente e poco tempo fa mi ha ripresentato, come condizione per non procedere, la sua richiesta di pubblicare le mie scuse sul mio muro Facebook e di giustificare le mie parole fornendo la mia “visione alternativa”.
A parte forse il timore che alcuni dei miei contatti possano trovare questo post una spam indesiderabile, come ho già scritto a Marco Trapanese, io non ho nessun altro problema a soddisfare la sua richiesta di rendere pubblica qui la lettera di scuse che gli ho inviato, per chiunque sia interessato a leggerla. https://fr.scribd.com/document/476901605/140520
Per soddisfare la sua richiesta di giustificare le mie parole, non ho trovato maniera più succinta di questa lista di punti che riassumono la mia visione “alternativa”: https://fr.scribd.com/document/478127604/Points
D’altra parte, Marco Trapanese domanda ugualmente che io ritiri pubblicamente quelle mie parole.
Riesco solamente ad interpretare questa come una richiesta che io rinneghi pubblicamente le mie opinioni.
Sembrerebbe che Marco Trapanese ed io continuiamo ad avere delle profonde divergenze di opinione su diversi aspetti, ed in particolare su ciò che è corretto dal punto di vista scientifico o accademico e ancora di più, dal punto di vista deontologico, etico o semplicemente civico, come ho cercato di spiegare rispondendo a questa sua richiesta in quest’altra lettera che chi vorrà, potrà leggere. https://fr.scribd.com/document/476901747/risposta230720.
Di conseguenza, pur risentendo di subire un’intimidazione, non potrei soddisfare questa richiesta senza abiurare i fondamenti del metodo scientifico e tutta una serie di principi in cui ho sempre creduto.
Se ho usato delle parole che sono state percepite come offensive per esprimere le mie opinioni, me ne scuso ancora una volta.
Ciononostante, si può chiedermi di riformulare le mie opinioni in un modo che non risulti offensivo, ma non di cambiarle.
Roberto Mantaci
Scarica l’articolo in PDF : PerFB